Vediamo di semplificare in modo da rendere più comprensibile a più utenti possibile cosa si intende dire...
Come minimo però dobbiamo sapere come applicare la legge di ohm, va bene anche la versione per la corrente continua:
V= R x I
dove V è la tensione applicata al carivo ed è espressa in Volt, R è il valore della resistenza del carico espressa in Ohm ed I è la corrente che attraversa il carico ed è espressa in Ampere.
Questa legge ci dice che la tensione applicata ad un carico è proporzionale alla corrente che lo attraversa, e la costante che determina questa proporzionalità è proprio la resistenza del carico.
Sempre con la volontà di semplificare più possibile, questa è uno schema semplificato di una linea di trasmissione
Dove VS è la tensione generata dalla "sorgente", Zs è l'impedenza interna della "sorgente" (nel nostro caso potrebbe essere l'autoradio), Z0 è l'impedenza del conduttore che porta il segnale al carico (nel nostro caso il cavo pre) e Zl è l'impedenza del carico (che nel nostro caso potrebbe essere l'ingresso di un amplificatore), mentre Is è la corrente erogata dalla "sorgente".
Sempre per semplificare, ipotizzeremo che tutte le impedenze in gioco abbiano solamente una componente resistiva, in modo da poterci avvalere della verione semplificata della legge di ohm di cui sopra.
La prima cosa che dobbiamo sottolineare è che la corrente Is attraversa tutto il circuito, per cui ogni componente viene attraversato dalla stessa corrente. Per cui utilizzando la legge di Ohm diventa facile poter calcolare le tensioni ai capi delle varie impedenze in gioco, la cui somma (delle tensioni) equivale al valore della tensione generata dalla sorgente.
Se noi definiamo VZl la tensione ai capi del carico, ed il nostro scopo quello di avere VZl più simile possibile a Vs... ovvero che il segnale generato dall'autoradio venga riversato completamente all'amplificatore senza perderne per strada...
Definendo VZs la tensione ai capi della resistenza interna Zs e VZo la tensione ai capi dell'impedenza del cavo, va da se che il nostro obiettivo può essere raggiunto solo se queste due tensioni (che si possono definire "cadute di tensione") tendono a zero.
Chiaramente nella realtà non ci potremo mai trovare in questa condizione, ecco che quindi il fatto di avere l'impedenza del carico svariati ordini di grandezza più alta rispetto alle altre due impedenze in gioco permette di "annacquare" l'effetto di "perdita" delle altre due impedenze in gioco.
Sono riuscito a chiarire un po' i concetti in ballo?
Per i più esperti, non voletemene se ho semplificato troppo...